giovedì 13 gennaio 2011

Un mondo sommerso

Puerto de la Restinga - Isla de El hierro
27°38'49N - 17°58'72W

Ultimo fazzoletto di terra europea, immerso nelle acque dell'Atlantico, 800 miglia per NE si fa rotta verso Gibilterra, 2.500 miglia per WSW si arriva ai Caraibi, 700 miglia per SSW per l'arcipelago di Capoverde.
Pareti alte 1000 metri che precipitano ammantate di verde nelle acque cristalline dell'isola, distese di lava e rigogliosi boschi che si conservano da tempi preistorici, verdi vallate, fichi e mandorle in fiore.
Oggi mi sono inerpicato, in senso figurato, dal porto di Restinga fin sopra alle montagne più alte, con la macchina presa da Alfonso (per modo di dire, me l'ha data un privato facendomi firmare un contratto di noleggio per una... bicicletta), una Skoda scarburata che arrancava penosamente nelle tortuose salite al punto che, me ne sono reso conto solo dopo un bel po, io la aiutavo a salire spingendo le braccia sul volante...
Ma torniamo un attimo indietro, oggi dopo un bel po di tempo che non mi immergevo, sono sceso a 25 metri fin sulla cima di un vulcano sommerso, uno spettacolo mozzafiato, l'ho girato per tutta la circonferenza incontrando una tartaruga, uno squalo angelo, banchi di enormi aguglie, enormi cernie che si lasciavano accarezzare dolcemente, murene di ogni tipo, una in particolare ci colore nero gigantesca mi ha fissato a lungo con i suoi enormi occhi verdi, aragoste e tanto altro. Poi sono sceso per qualche metro nella bocca del vulcano, è stato bellissimo.
E poi torno a guardare le nuvole che corrono sotto di me, l'aria è frizzante, sono oltre i mille metri di altezza ma il mare è veramente sotto di me, sopra falchi ed aquile, l'enormi fronde di questi bellissimi alberi, antichi quanto il mondo.
Mangio una parrilla e ridiscendo giù al porto, incontro Domenico, Siciliano che vive qui da oltre 30 anni, mi dice che ha un pezzo di terra dove coltiva e raccoglie frutta ed ortaggi per la sua cucina, fa il muratore ma solo quando ne ha voglia, altrimenti si siede sulla panchina sotto il bar del paese e guarda il mare e si lascia accarezzare dal sole.
Qui, mi dice, vivo bene: io mi faccio i fatti miei e la gente i suoi,  mmmminchia, siculo è.....
E capisco che quest'isola non la dimenticherò mai, una delle più belle che abbia mai visto, gli fa compagnia La Gomera, porto nel cuore Amorgos, la bianca Ponza e pochissime altre.
Ed allora capisco fino in fondo di quanto sono fortunato ad essere qui, l'ho voluto certo ma non tutto quello che si vuole si riesce ad averlo.
Ho ancora delle preoccupazioni che ogni tanto mi affliggono, sono lontano dagli affetti ma questo Viaggio mi sta riempiendo il cuore.
Sono felice di ricevere le vostre mail amici, mi sono care ed è bello leggervi, vi ringrazio e ancora una volta, in prestito da Rodolfo, Buona Vita
(anche a te che vorresti uccidermi solo perchè lo scrivo e lo penso veramente...)

Grazie ad Alisia per questo bellissimo messaggio:
La distanza che vi è tra voi e il vicino che non vi è amico 
è in verità più grande di quella che è tra voi e la persona che amate 
e che vive al di là delle sette terre e dei sette mari. 
Giacché nel ricordo non vi sono lontananze; 
e nell'oblio vi è un abisso che né la voce né l'occhio potranno mai accorciare.
Gibran

lunedì 10 gennaio 2011

Il vento dentro me

La Gomera
28°5'30''N 17°6'52''W
La Gomera, isola lontana dal grande turismo, bella nel suo interno, stupenda vista dal mare, baie incontaminate, pareti a picco sul mare, delfini, balenotteri e .... vento, tanto vento.
Ne ho conosciuti di venti, ho lasciato il forte maestrale, l'insidioso Grecale, il caldo scirocco ed ho conosciuto i dolci Alisei, il difficile vento da sudovest ma soprattutto ho scoperto il vento della mia anima.
Un vento al principio capriccioso, tanto da farmi paura, ma poi, giorno dopo giorno, ho iniziato a capire che non era un vento da affrontare di bolina, piuttosto da prenderlo in poppa, facendomi portare da lui, opponendo la minima resistenza.

La mia anima si è placata, si è lasciata cullare dalle dolci onde che mi spingevano a poppa, giorno dopo giorno i miei pensieri si elevavano sempre più al cielo, e riconoscevo nella scia della mia barca lo spartiacque tra il pensiero positivo e l'effimero della vita.
Si impara molto nell'andare per mare, di colpo tutti i problemi che di solito affollano la mente spariscono, la mente e l'anima guardano un orizzonte finalmente chiaro, dove è facile riconoscere il bene ed il male.
Nel mio viaggiare ho capito, ancora meglio di quanto toccai quest'argomento con Bjorn, che non si è  "liberi di viaggiare", ma si può "viaggiare liberi".
Non si può partire da un porto sapendo che non c'è nessuno che pianga per la tua partenza, ne tantomeno arrivare in un'altro porto sapendo che mai nessuno ti aspetterà.


L'amore, gli affetti partono con te e ti seguono nel tuo viaggio, a noi la scelta di farli salire a bordo o lasciarli sulla banchina.
Alle persone a me care,
Buona Vita A


LA FELICITA' DI ESSERE
Chi potrebbe vivere o respirare
se non esistesse questa Felicità
d'essere simile all'etere
in cui viviamo?
Dalla Felicità d'essere
sono nati tutti questi esseri,
mediante la Felicità
esistono e crescono,
alla Felicità ritornano.


"Taittiriya Upanishad"