giovedì 16 settembre 2010

Banchina di Formia ore 22.50

Quanti consigli e suggerimenti preziosi, da Ivan a Kilian, Luca e tutti gli altri che giornalmente chiedono e si interessano al mio viaggio.
Il soggetto: La vela, Il mare, il navigare in solitaria o in compagnia, quali strumenti, quali attrezzature, quale rotta migliore, quale il periodo migliore, le correnti, i venti, le maree.
Quanto mi sento piccolo a volte di fronte a tutto questo, ma sento di avere in me la forza per farlo.
Continuo ad attrezzare Amorgos, il tempo che mi rimane non è molto, Avanti tutta.
Al mio amico e mentore Orlando, quello che mi hai detto è molto vero, molto saggio, capisco quello che senti ma devi capire che per me ora conta "Carpe Diem", ma sono sicuro che nonostante  la mia scia nel mare scomparirà velocemente, tu saprai trovarmi e condividere con me il Viaggio.

sabato 11 settembre 2010

Per Leo


Sabato Undici Settembre Duemiladieci
Banchina di Formia, ore 00,05
Sono in banchina a Formia, preparo Amorgos, progetto il mio prossimo viaggio.
Ma ora Voglio raccontare una storia.
Meltemi
Il primo incontro con lui ad Amorgos è da subito impose la sua forza, presente ovunque e dovunque, notte e giorno, padrone incontrastato e allo stesso tempo compagno di viaggio.
Misi piede a terra la prima volta ad Amorgos diversi anni fa è fu subito amore.
Ricordo con quanta frenesia, come quando aspetti che la donna a te cara si conceda, presi un aereo per tornare a Formia, il tempo di riempire la sacca e via, si parte, chilometri dopo chilometri, il Cilento, La terra di Basilicata, La Puglia e la nave che da Bari mi porta ad Igoumenisa. Terra greca, anche la mia moto avverte la differenza, Ioannina, le Meteore e tanti altri bellissimi posti, ma non ho tempo per loro, Amorgos mi aspetta con i suoi colori, i suoi profumi, conoscerò la sua gente.
Arrivo di notte e mi fermo a dormire in tenda con una coppia che ho conosciuto sul traghetto e che divide con me quel po’ di spazio che ci separa dal mare di stelle che splende sopra di noi.
E poi inizia la ricerca di una casa, della mia casa e trovo Cristophe, greco di Atene che lascia la sua città per vivere ad Amorgos, alleva Api e dipinge così come dipingevano gli antichi Egizi Tremila anni fa, graffiando e poi colorando con colori ottenuti dalla terra e dalle piante che vivono su di essa.
Lui abita di sotto e sopra mi mostra, con malcelato orgoglio, quello che vuole fittare ad una “persona giusta”, Io lo sono per lui ma è la casa che ha deciso per noi, Casa….
Riparto in moto per l’Italia, prendo la machina, dentro i miei libri, la mia musica, pasta e sugo e Tommy, il mio amico labrador e via, si riparte, Terra d’Italia, Terra Greca, Ένα πρόσωπο, μία κούρσα, Una faccia, una razza.
Inizio a conoscere la gente, ed allora incontro Dimitri, vuole essere fotografato, lo facciamo e ci chiede di mandargli le foto al suo indirizzo:
Dimitri
Chora
Amorgos
E capisci quanto sia semplice vivere qui, non il nome di una strada, niente numero civico, ne provincie, ne regioni, ne nazioni, ma solo la Gente…
Incontro la terra,
i colori, pochi ma forti,
le piante, rade ma uniche, una diversa dall’altra con la sua storia da raccontare,
e sopra tutto il Meltemi che piega tutto ai suoi capricci. Un vento che si divide, che abbracia insieme Oriente ed Occidente, e che ad Amorgos porta i profumi di entrambe le terre, dove s’incapriccia e non sa dove andare, ma sempre forte il suo ululare, notte e giorno la sua presenza al mio fianco, cammino carponi con Tommy al suo fianco, non mi sento “piegato” ma è così che su questa terra si vive,
Dan Svedese che aspetta la morte qui, Grigoria che la sera mi prepara il suo Rakomele, Gregorius che è vecchio ma ha solo trentanni e beve con me il suo Rakomele, mi guarda a lungo e parliamo, lui non capisce una parola di Italiano, io di Greco, L’Inglese qui non piace…. Ma parliamo a lungo.
Domani mi sveglierò e ascolterò ancora una volta il Meltemi.

martedì 7 settembre 2010

Venerdì Sette Settembre Duemiladieci
40°35'57'' N - 13°55'29'' E
In navigazione da 31 ore consecutive, ad ore 14 vedo le luci di Ischia, se tutto continua ad andar bene così conto di dare fonda verso le 7.30 di stamane a Parata Grande nell’Isola di Ventotene.
La navigazione è stata relativamente tranquilla tranne che per un’avaria al motore successa ieri notte intorno alle 3.
Amorgos
Il cicalino del motore ha iniziato a suonare segnalando un forte innalzamento della temperatura dell’acqua, avevo la randa issata per cercare di stabilizzarmi un po’ da un’onda formata che mi frangeva sulla fiancata sinistra.
Spento il motore e, mentre la randa continuava a portarmi sbattendo un po’, ho aperto il vano motore e mi sono subito accorto che il problema era alla girante della pompa dell’acqua.
La smonto e provvedo a sostituirla, riaccendo il motore ma una piccola perdita d’acqua dal coperchio della girante mi desta qualche preoccupazione, provo a stringere le viti e due si spezzano rimanendo bloccate nella filettatura.
La perdita aumenta e sono costretto a sgottare tutta la notte ed il mattino successivo fino a Palinuro dove entro in porto e risolvo definitivamente il problema.
Incomincio ad avvertire un po’ di stanchezza ma le due notti ed il giorno intero passate in navigazione mi ripagano di tutte le fatiche.
Continuo, soprattutto nel dormiveglia a pensarmi navigare nelle Stretto di Gibilterra e poi giù nell’Atlantico fino A Fuerteventura, Lanzarote etc
In questi giorni che sarò fermo a Formia preparerò la barca per le oltre 1.700 miglia che mi separano da questi posti.
Ci sono tante cose da fare, l’Atlantico non ti permette errori o distrazioni.
Tramonto sulle formiche di Lipari
Ma tornerò su questo punto, devo stilare un elenco delle attrezzature, dell’equipaggiamento e della cambusa che dovrò approntare.
Sono le Tre, ora torno in pozzetto a scrutare l’orizzonte per evitare grandi imbarcazioni che possano trovarsi sulla mia rotta, e le stelle per continuare a farmi indicare la giusta rotta, in queste notti continuo a vedere Stelle Cadenti e il Tramonto di oggi mi ha regalato, per la prima volta la vista del “Raggio Verde”

sabato 4 settembre 2010

Mio Figlio

La cosa più bella che mi sia capitata.
Un rapporto profondo, che guida i suoi passi quanto i miei,
passi diversi,
i passi di un bambino, i passi di un adulto,
sulla terra la mia orma che contiene la sua.
Un amore libero, senza bilance, libero di dare tutto senza aspettarsi niente perché il suo amore è lì, conosco la strada.....
E come tutti i grandi amori ti pone delle scelte importanti da fare,
lui si incammina verso l'adolescenza,
 io verso la consapevolezza,
due sentieri che sembrano allontanarsi lentamente,
i suoi amici, il mio viaggio,
i suoi amori, le mie passioni,
il suo desiderio di crescere, il mio desiderio di serenità.
Due sentieri paralleli ma mai distanti,
un filo di voce e il sentiero diventa uno.

venerdì 3 settembre 2010

Una giornata piovosa

Venerdì Tre Settembre Duemiladieci
38°25'02'' N - 14°57'94'' E
Vulcano e Lipari
Stamattina mi sveglio dopo una notte serena, dello scirocco annunciato non si è sentito neanche un soffio. In compenso alle 10 abbiamo avuto 5 minuti infernali, un groppo da W (la baia di Vulcano Ponente è chiaramente esposta a W) ci è piombato addosso, 35/40 nodi con pioggia, barche con catena e spazi tranquilli per lo scirocco hanno iniziato ad incrociarsi, io avevo una barca che arava con l'ancora e mi veniva con la poppa sulla mia prua, e un'altra che ne aveva data troppa e mi voleva entrare con la prua a prora, momentino non male ma la mia bistrattata CQR di riserva non mi ha tradito neanche questa volta.
Alicudi e Filicudi
Salpiamo immediatamente con l'idea di arrivare a Panarea e ridossarci a Baia Milazzese protetta dal ponente passando per Lipari per fare rifornimento. Fatto carburante il cicalino del motore mi segnala un'avaria, spengo il motore, tiro su randa e fiocco e mi dirigo verso Vulcano Levante. Arrivo a vela e accendo il motore per ormeggiare in banchina. Un caicco ha preso 25 metri di banchina solo per lui tirando cime da tutte le parti, gli chiedo di accorciarne una, indugia, litighiamo. Poi si presenta lo "scemo del villaggio" che dice che comanda lui tutta la banchina e che gli devo dare 10 euro, chiamalo scemo si piazza davanti alla mia poppa e mi vuole prendere per stanchezza, alla fine mi strappa 5 euro, tutto questo con temporali che vanno e vengono, niente male come giornata.....
Poco tempo per pensare a me, Vado a dormire....
A proposito, devo ancora capire il problema al motore, girante ed olio sono a posto, bah....

giovedì 2 settembre 2010

In baia a Ponente di Vulcano. In attesa dello Scirocco che ancora non fa capolino. Vento da NNE che ha portato la prima pioggia estiva per Amorgos , è una nuova scoperta per lei credo che gli piaccia, se non altro laverà via due mesi di salsedine.
C'è una strana atmosfera, una gran calma, la pioggia spegne tutti gli altri rumori ed è come se tutti fossimo in attesa del Signor Scirocco, curiosi di vederlo arrivare forte così come se ne parla da ore, al tempo stesso un po intimoriti.
E' allora a bordo si parla di bei libri letti a bordo, si guarda arrivare altre imbarcazioni nella baia già piena e si spera che non dia ancora troppo vicino ad Amorgos, si progetta una cena frugale, cose semplici ma che hanno tutte in comune una cosa: Il Mare.
Giovedì 2 Settembre Duemiladieci
38°25'25''N  14°57'42' E
Ho dato fondo nella baia ad W di Vulcano, una delle Isole che preferisco insieme ad Alicudi. Stò aspettando che arrivi una forte sciroccata (http://www.lamma.rete.toscana.it/ww3/index.html) che dovrebbe durare fino a domani sera.
In questi giorni non ho scritto il mio diario giornalmente perchè mi stò muovendo, con piccole tappe, da un'isola all'altra. Piacevole ma incomincio a sentire la voglia di una navigazione "Vera", penso che devo incominciare a progettarla.
L'idea è quella di tornare con un'unica tappa a Formia per il compleanno di Andrea e preparare la barca per un Viaggio di più lunga durata,
Mi attrae sempre più l'idea di passare le colonne d'Ercole, da Formia con una rotta di 217° e 299 miglia da percorrere per giungere a Bizerte, qualche giorno di riposo e poi rotta per 264° e 740 miglia da percorrere fino a Gibilterra. Aspettare gli il mio amico Orlando (se gli sarà possibile raggiungermi) e poi con rotta 222° percorrere le 652 miglia per giungere finalmente a Fuerteventura.
Questo non significa per me fuggire da qualcosa, ne tantomeno pensare che sia una cosa per cui occorra molto coraggio. Ognuno ha la sua dimensione e c'è tanta forza nelle persone che affrontano la quotidianietà dell'andare al lavoro, del crescere una famiglia, serve la stessa forza, lo stesso coraggio.
Questo viaggio significa ritrovarmi in una dimensione naturale, dove lo scorrere del tempo non è ne troppo lento ne troppo veloce, significa vivere avendo cura solo del mio rapporto con il mare, con il vento, eliminando tutte le cose che non fanno parte di questo rapporto.
Oggi Orlando mi propone di raggiungerlo a Kalamata in modo da stare insieme qualche giorno prima che lui prosegua la traversata per Formia ed io potrei scendere a Creta dove passare autunno e Inverno e magari organizzare il Capodanno con lui e la sua ciurma.
Staremo a vedere